APRILIA – Funerali solenni, ad Aprilia, per le cinque vittime dell'incidente dello scorso 5 maggio a Piove di Sacco, in provincia di Padova, quando un pullman diretto al raduno nazionale dei carabinieri a Jesolo è uscito di strada. Le vittime erano tutte originarie del comune in provincia di Latina, sulla cui piazza principale, ai piedi della chiesa Maggiore, i feretri avvolti nel tricolore sono stati allineati. In piazza c'è quasi tutta la cittadina, le cui saracinesche sono abbassate per la giornata di lutto.
 
L'applauso. Un lungo applauso ha salutato l'arrivo delle bare di Roberto Arioli, Gianfranco Gruosso, Settimio Iaconianni, Maria Aronica e Maria Domenica Colella. Ad assistere alla messa, la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, il presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani e i vertici dei carabinieri, presenti con i gonfaloni delle associazioni d'arma. Ad assistere alle esequie numerosi sindaci del circondario. Accanto all'altare, sorretta da due corazzieri, una corona inviata dal capo dello Stato.
 
I familiari. Nelle prime file, assistiti dai volontari dell'Associazione Nazionale Carabinieri, i parenti delle vittime, impietriti dal dolore. Alcuni di loro, sia per l'età avanzata sia per la commozione e il sole cocente, hanno avuto piccoli malori. Nel corso dell'omelia il celebrante ha voluto ricordare uno ad uno i meriti delle cinque vittime dello schianto, tutti molto attivi e noti nel mondo del volontariato. «Roberto, presidente dell'Associazione dell'Arma di Aprilia, era partito volontario per il terremoto de L'Aquila. Settimio era un riferimento e un esempio di solidarietà. Gianfranco, con la sua mitezza, spandeva armonia e benevolenza. Maria era la mamma di tutti quanti, mentre Maria Domenica era la nonna gioiosa che accoglieva i bambini della parrocchia. Tutti – ha detto il sacerdote – si distinguevano per atti concreti di solidarietà e sono un esempio per chi invece sceglie i facili miraggi del guadagno. I nostri cari invece hanno dato una risposta di passione e di impegno: i nostri defunti sono un dono perenne».
 
La foto. Salutati dagli squilli di tromba dei carabinieri, i feretri, sui quali è stata poggiata una foto delle vittime, hanno lasciato lentamente la piazza, salutati nuovamente dall'applauso dei cittadini di Aprilia.

[fonte: IlMessaggero.it]

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